Buenos Aires Uschuaia andata e ritorno



ufficialmente Repubblica Argentina, è l’ottavo stato più esteso al mondo e il più esteso di lingua spagnola. La sua capitale è Buenos Aires, e la sua area metropolitana comprende un terzo degli abitanti del paese, con 15 milioni di abitanti.

Grandi metropoli ma anche grandi spettacoli naturali caratterizzano questo paese, che è la meta ideale per chi vuole fare esperienze molto diverse durante lo stesso viaggio.

Mentre per visitare il Nord dell’Argentina il periodo migliore è l’inverno, cioè tra giugno e settembre, per il Sud del paese è meglio andare in estate, da novembre a gennaio, quando le temperature della Patagonia sono meno rigide. Discorso diverso per il Centro del paese, dove si trova Buenos Aires, che avendo un clima più temperato può essere visitato tutto l’anno.

Grazie alla sua ampiezza, l’Argentina è soggetta a grandi variazioni climatiche. Se al Centro il clima è prevalentemente temperato, a Nord si può trovare un clima sub-tropicale e nell’estremo Sud un clima sub-polare. Questa variazione ha forti ripercussioni sui tipi di flora e fauna delle diverse regioni, provocando una grande biodiversità.

Tra gli animali più iconici del paese ci sono il caimano, il puma, il marà (uno dei roditori più grandi del mondo), il guanaco e il nandù (un animale molto simile allo struzzo). Ma anche tra la flora ci sono piante simbolo del paese, come le boscaglie spinose, le foreste pluviali e le distese di araucaria e di faggio australe.

Il paese è soggetto al pesante inquinamento di plurime multinazionali del petrolio, che devastano enormi territori per gli sversamenti illegali di rifiuti tossici. Ma anche il disboscamento è un grande problema: per fare spazio a coltivazione intensive di colture destinate all’uso animale, vengono usate grandi quantità di pesticidi, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica, e vengono cacciate le popolazioni indigene.

Nonostante i gravi problemi che l’Argentina a fatica riesce ad affrontare, sono molte le aree protette e le riserve istituite per tutelare i territori più delicati.

Il più antico dei parchi argentini è il Parco Nazionale Nahuel Huapi, nella regione della Patagonia argentina, istituito nel 1934. Il parco è caratterizzato da valli e montagne, laghi e corsi d’acqua, e con la sua vegetazione e i suoi animali costituisce un ecosistema ben rappresentativo delle Ande patagoniche.

Poco più tardi, nel 1937, è stato istituito il Parco Nazionale Los Glaciares, anche questo nella Patagonia argentina. Dal 1981 è stato scelto come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco perché ben il 30% del suo territorio è ricoperto da ghiacciai, che alimentano due grandi laghi contenuti nel parco: il Lago Argentino e il Lago Viedma. È possibile visitare solo una parte del parco, perché per avventurarsi su alcuni ghiacciai è indispensabile essere esperti scalatori e ben attrezzati.

Nel Nord-Est del paese si trova il caratteristico Parco Nazionale di El Palmar, creato nel 1966 per proteggere i particolari alberi di palma yatay. La ricca fauna locale e il clima temperato-umido della savana che caratterizza la zona, rendono il parco una meta perfetta per chi vuole addentrarsi nella natura senza allontanarsi troppo dalla civiltà.

Commenti

Posta un commento